Il fisioterapista perfetto
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Il fisioterapista perfetto

Il fisioterapista perfetto

Art. tratto da “La Stampa Italia” di Francesco Margiocco

Genova 21/05/2017

Nasce il fisioterapista perfetto. È un robot e si chiama Hunova

Genova, la presentazione del prototipo all’Istituto italiano di tecnologia. Funziona come un videogioco per patologie ortopediche e neurologiche

Roberto Cingolani, il direttore scientifico dell’Istituto italiano di tecnologia, lo dice con naturalezza: «Siamo il più grande laboratorio di robotica al mondo». Nel 2007, quando la robotica dell’Iit era appena agli inizi, nessuno poteva prevedere che, di lì a dieci anni, l’Iit avrebbe dato vita alla prima fabbrica al mondo di robot medicali. La fabbrica si chiama Movendo Technology, è una start-up e ha presentato ieri la sua creatura chiamata Hunova. Appena tre anni fa l’Iit decideva di investire massicciamente nella riabilitazione assistita dai robot, poco prima con l’Inail aveva dato vita a un laboratorio congiunto sulla robotica sanitaria. E oggi con Hunova presenta il primo robot riabilitativo che consente a medici e fisioterapisti di misurare e prevenire molte patologie di carattere ortopedico e neurologico.

 

«Questa è la macchina che stavamo cercando perché aiuta il fisioterapista senza sostituirlo», dice Aladar Ianes, direttore dell’area sanitaria del gruppo privato Korian. Hunova è un robot formato da una piattaforma basculante, una poltrona, uno schermo e una ringhiera. È in grado di far compiere al paziente 156 esercizi per diverse parti del corpo, dal collo alle caviglie, e di registrarne lo stato di avanzamento.

 

Funziona come un videogioco: sullo schermo appaiono, ad esempio, degli oggetti da spostare; il paziente può trasmettere il comando con un joystick, se l’arto da riabilitare è il polso, o con la pedana, se invece deve esercitare le caviglie, o ancora con il bacino, le ginocchia o la schiena a seconda delle necessità; il robot interviene aiutando il paziente a compiere il movimento e nel farlo misura la quantità di forza necessaria; la stessa azione, ripetuta più volte nell’arco della settimana, offre un quadro preciso dei miglioramenti.

 

«La dimensione del gioco è fondamentale perché rende la riabilitazione, solitamente noiosa e ripetitiva, più divertente», sottolinea Simone Ungaro, amministratore delegato di Movendo.

 

Uno dei principali campi di applicazione del robot è la geriatria. Non è un caso che Korian, gruppo leader in Europa nella gestione di case di riposo e di cura per anziani, sia ad oggi il principale acquirente di Hunova di cui possiede già quattro esemplari. «La macchina è in grado di prevedere e prevenire il rischio di caduta di un anziano, perché evidenzia i punti deboli del suo fisico e, attraverso i suoi esercizi-videogiochi, li rafforza», riassume Ungaro.

 

Come un iPhone, Hunova è stato disegnato per poter essere implementato con nuove applicazioni e aggiornato continuamente per trattare nuove patologie. «La prossima frontiera – annuncia Cingolani – sarà la riabilitazione cognitiva per chi soffre di disturbi neurologici. Nelle persone autistiche, ad esempio, è dimostrato che l’interazione con i robot, molto più controllati e prevedibili degli uomini, dà risultati incoraggianti».

 

Il primo a credere in questi sviluppi è Sergio Dompé, presidente dell’omonimo gruppo farmaceutico che ha investito in Movendo 10 milioni di euro. «Con l’innalzarsi dell’aspettativa di vita, la riabilitazione diventa sempre più centrale. Abbiamo grandi progetti con l’Iit, questo è solo l’inizio».

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